
Il numero dei protestati continua a rappresentare un grosso problema nell’economia italiana, con, da una parte, le banche che inventano nuovi mezzi per tutelarsi e, dall’altra, i cittadini che, presi d’assalto dalla crisi economica, non sono più in grado di sostenere le enormi spese mensili. Nonostante ciò, il trend dei protesti bancari rimane leggermente in calo rispetto agli scorsi anni e, in particolare, al 2015.
L’andamento dei protesti negli ultimi anni
Il debito italiano sui protesti bancari dello scorso anno equivaleva a ben 1,3 miliardi di euro, una cifra che risultava, comunque, inferiore a quella degli anni precedenti e del 25% in meno rispetto al 2014. Bisognerà attendere ancora qualche mese perché vengano registrati i risultati di quest’anno, ma il 2016 sembra già proseguire sulla buona strada, riducendo i debiti di qualche milione di euro.
Le regioni maggiormente popolate da protestati e cattivi pagatori sono quelle del Sud, tra Calabria, Puglia, Abruzzo e Campania, mentre nel mezzo si trovano quelle alpine. Ma il punto è che, dove più dove meno, tutta l’Italia è coinvolta in una situazione che rende estremamente difficile ripagare i propri debiti e riportare l’economia a una situazione di stabilità. Questo riguarda tutte le categorie di persone, dove le aziende risultano essere quelle che accumulano, da anni, i maggiori debiti, incidendo notevolmente sul trend dei protesti bancari.
A questo punto, resta da chiedersi se la colpa sia dei cittadini o delle banche oppure, ancora, non possa essere attribuita a nessuna delle due parti, ma a una situazione esterna e diffusa e che non può essere controllata dal singolo. Le banche hanno il diritto di tutelarsi, registrando i nomi dei cittadini che non riescono più a far fronte ai debiti legati ai prestiti, come i finanziamenti a protestati ad esempio. È indubbio che, ultimamente, lo stiano facendo un po’ troppo di frequente, ma è la crisi economica che le porta ad agire così. La stessa crisi che incide anche sullo stile di vita della popolazione, che si ritrova a dover pagare un mare di spese, dando vita a un circolo vizioso che difficilmente riuscirà a interrompersi. I risultati dei trend dei protesti bancari sembrano, comunque, procedere in positivo e speriamo mantengano questa rotta anche negli anni successivi.