Economia italiana, dalla crescita alla stagnazione

Da sempre una delle economie più importanti in Europa e al mondo, quella italiana è fatta di settore primario (agricoltura, allevamento del bestiame e pesca), terziario ed industriale, un mix unico che poche altre nazioni al mondo possono vantare e che ha reso il nostro paese unico da diversi punti di vista.

Inizialmente concentrata sul primario, in maniera particolare nel secondo dopoguerra, l’economia italiana è poi esplosa nel corso degli anni ’60, diventando un settore in cui l’industrializzazione l’ha fatta da padrone.

In questo periodo nascono e fioriscono grandi nomi italiani del mondo industriale, che avrebbero fatto la fortuna del nostro paese: da Fiat e Pirelli nel settore automobilistico a Olivetti in campo informatico, senza dimenticare nomi come Peroni e Moretti in quello delle bevande.

Tanti i nomi che si sono distinti nel panorama industriale italiano, dalla famiglia Agnelli fino a quella dei Tronchetti Provera, con i vari Gianni Agnelli, Marco Tronchetti Provera e Camillo Olivetti che hanno segnato la storia dell’industria “nostrana”.

La fase di industrializzazione italiana è arrivata al suo apice nel corso degli anni ’80, quando è cresciuto il settore del terziario, che comprende il commercio, le assicurazioni, la comunicazione e la finanza.

In questo campo possiamo distinguere nomi come Giorgio Armani e Valentino, due degli stilisti più famosi al mondo, nella lista dei più ricchi del globo.

Ma l’economia italiana non è fatta solo di crescita e miglioramento, dal 2000 ad oggi è un’economia in piena fare di stagnazione, con una crescita molto bassa.

Sul finire del decennio scorso e fino al 2015 siamo entrati in un periodo di recessione, in cui si è tornati indietro invece che andare avanti. Magra consolazione è il fatto che praticamente tutte le economie avanzate del mondo hanno condiviso la sorte di quella italiana, chi prima, chi dopo.

L’Italia intrattiene rapporti commerciali con l’estero, sia in termini di importazione che di esportazione: Regno Unito, Francia, Spagna e Germania sono i paesi più importanti in termini di importi delle transazioni.

L’economia italiana è ricca di risorse, l’italiano sa lavorare e lo fa sempre con piacere. Ad oggi ci sono ancora tante cose che si possono fare per crescere e migliorare, al fine di assicurare ai nostri figli e nipoti un futuro migliore. La politica gioca, in questo, un ruolo fondamentale, e i nostri rappresentanti a Roma dovrebbero rendersene conto meglio e di più.