
Non se ne sente parlare molto, ma il disagio lavorativo è qualcosa che accade tutti i giorni sotto i nostri occhi e che coinvolge migliaia di persone da nord a sud, giovani e meno giovani.
Con il termine di disagio vogliamo intendere tutte quelle situazioni in cui non si affronta serenamente il proprio lavoro, in cui non si viene messi nelle condizioni concrete di poter operare bene e con successo.
Come ad esempio il caso del dirigente di Montesilvano Di Donato, licenziato in tronco per giusta causa perché sulle sue spalle c’è una denuncia per abusi sessuali, sporta da una donna che ha dichiarato di aver subìto delle molestie nell’ufficio del primo. L’episodio sarebbe avvenuto ad inizio 2016 e i Carabinieri stanno ancora indagando.
Di disagio lavorativo si parla quando ci si riferisce al “mobbing”, quella pratica che porta ad essere delle vittime sul posto di lavoro. Il mobbing porta all’impossibilità, per la vittima, di esprimersi liberamente sul posto di lavoro, alla difficoltà di creare rapporti con gli altri impiegati, ad un’umiliazione della persona anche a livello sociale e all’impossibilità di prendersi cura della propria salute. Un esempio di mobbing è quello di Marco, mentre qui ci sono tanti altri casi.
Si parla di disagio lavorativo anche in casi particolari in cui l’assunzione riserva delle “sorprese”, qualora l’annuncio di lavoro non rispecchia fedelmente la realtà delle cose. E’ quello di cui è stata protagonista la vituperata MpGroup Italia, azienda finita nella bufera per aver pubblicato degli annunci di lavoro non consoni e che è stata costretta a fare prontamente marcia indietro.
Tutti questi esempi sono per chiarire il concetto che se si pensa che gli abusi sul lavoro possono avvenire solo all’estero, in paesi in cui i diritti dei lavoratori sono ridotti al lumicino, ad essere ottimisti, ci si sbaglia di grosso. E’ vero che ci sono posti del mondo, come la Cina o alcuni paesi dell’Africa in cui sfruttamento del lavoro (anche minorile) sono all’ordine del giorno, e certamente la situazione italiana non è paragonabile, ma da noi non è tutto rose e fiori.
Cose così creano poi una schiera di persone deluse dal mondo del lavoro, convinte di non poter trovare nessun buon impiego, con nessuna voglia di farsi una famiglia, creano i cosiddetti bamboccioni e portano le persone a cercare forme disperate di guadagno come Lyoness, un sistema di cashback, o a puntare sempre di più alle scommesse o ai gratta e vinci.
La politica, quando accadono queste cose, dove sta?