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Casi concreti di disagio lavorativo

Casi concreti di disagio lavorativo

Non se ne sente parlare molto, ma il disagio lavorativo è qualcosa che accade tutti i giorni sotto i nostri occhi e che coinvolge migliaia di persone da nord a sud, giovani e meno giovani. Con il termine di disagio vogliamo intendere...

Economia italiana, dalla crescita alla stagnazione

Economia italiana, dalla crescita alla stagnazione

Da sempre una delle economie più importanti in Europa e al mondo, quella italiana è fatta di settore primario (agricoltura, allevamento del bestiame e pesca), terziario ed industriale, un mix unico che poche altre nazioni al mondo possono vantare e che ha...

L'importanza dell'educazione

L'importanza dell'educazione

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Proteggiamo l’università e la ricerca

L’università italiana è spesso vista come inadeguata, da diversi punti di vista, nella preparazione dello studente al mondo del lavoro. Sono tante le cose che non vanno nei nostri atenei e l’incapacità di fornire un’esperienza pratica che possa essere subito “spesa” professionalmente, è una di esse.

Se le cose non si sono mosse da decenni anche a causa della politica che inonda gli istituti universitari, le leggi che sono state pubblicate e messe in vigore dal nostro Governo hanno rischiato più volte di peggiorare il tutto.

Molto grave è la situazione, ad esempio, del comparto dell’AFAM, Alta Formazione Artistica e Musicale, la cui situazione è così disastrosa tanto da mortificare la professionalità e la competenza di chi ne fa parte.

Oltre che questo, la riforma in questione vuole andare a toccare alcuni punti importanti del mondo universitario e studentesco in generale, come ad esempio:

  • la riduzione del Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO) per un importo di oltre 1 miliardo di euro nell’arco di 5 anni. La conseguenza principale sarà una riduzione dei servizi agli studenti, tra cui la qualità della didattica e delle ricerca, oltre che una diminuzione della qualità delle infrastrutture in generale. Il FFO è la principale fonte di finanziamento degli atenei italiani;
  • il blocco del turn-over, che potrebbe portare ad un aumento del numero di lavoratori precari, situazione che va in chiara contraddizione con le dichiarazioni del mondo politico, che ha sempre detto di voler rallentare la fuga di “cervelli”;
  • l’assenza di un correttivo alle situazioni attuali che ne avrebbero bisogno; se vengono a mancare i fondi, viene meno ovviamente anche la capacità di correggere gli sprechi e le criticità che rallentano il mondo universitario italiano nei confronti di quello europeo e mondiale in generale.

Come bisognerebbe comportarsi per non danneggiare il mondo dell’università

Sarebbe fondamentale valutare una destinazione adeguata per le risorse finanziarie che sono messe a disposizione dal Governo per l’università, partendo ovviamente dal presupposto che i fondi non vengano tagliati. Al contrario, è importante far sì che le risorse economiche da destinare alle Università e alla ricerca siano aumentate rispetto a quello disponibile oggi.

Il Governo dovrebbe anche spingere per assicurare una giusta formazione universitaria per tutti, rimuovendo gli ostacoli economici e sociali che possano limitarla (rispettando così gli artt. 3 e 34 della Costituzione Italiana).

La riforma del sistema universitario dovrebbe essere fondata sui principi di trasparenza e sulla valorizzazione della qualità ad ogni livello. Bisogna rivoluzionare il mondo universitario e per farlo non è pensabile tagliare i fondi allo studio e alla ricerca, perché entrambi sono dei cardini della nostra società, di tutto il suo sistema.

L’importanza dell’educazione

Oggi nessun paese può fare a meno dell’educazione, fondamento delle generazioni future. Solo puntando su questo aspetto in maniera giusta e costante diventa possibile competere a livello mondiale, e in un contesto storico in cui la concorrenza è sempre più globale questo diventa fondamentale e imprescindibile.

L’università fa la differenza a livello di qualità educativa, la ricerca diventa la base per lo sviluppo di tante professioni a diversi livelli.

L’educazione a tutti i livelli forma l’individuo (non solo scolastica, ma anche familiare), lo crea e lo “forgia”, permettendogli di ergersi dalla massa. Oggi, quando ci si riferisce all’educazione, è importante capire che essa è importante non solo perché consente di conoscere le cose e applicarle al mondo lavorativo per avere più successo e magari guadagnare di più, ma soprattutto permette di diventare “uomini”.

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